Mastoplastica Adittiva


Il concetto che sta alla base della mastoplastica additiva è quello di dare forma e volume ad un seno che è sempre stato piccolo o che si è svuotato a seguito di allattamento o a dimagrimento. Un seno piccolo o svuotato, non ptosico (cadente), è il seno ideale per una mastoplastica additiva.

L'INTERVENTO

L’intervento viene eseguito in anestesia generale e le vie attraverso le quali si possono posizionare le protesi sono sostanzialmente tre: incisione al solco sottomammario incisione attorno all’areola incisione al cavo ascellare. taglio al solco sotto al seno dà un’ottima possibilità di preparazione della tasca dentro alla quale viene posizionata la protesi, è ideale per interventi molto rapidi e per l’inserimento di protesi molto grandi; ha il difetto che lascia una cicatrice, per quanto piccola e poco visibile che non si vede se la donna è in piedi ma può essere visibile da sdraiata.
L’incisione attorno al capezzolo lascia una cicatrice pressoché invisibile perché è situata nel punto in cui la pelle del seno diventa scura per formare l’areola; non consente di introdurre protesi molto grandi perché la lunghezza del taglio è condizionata dalle dimensioni dell’areola ma, soprattutto obbliga ad attraversare la ghiandola lasciando delle cicatrici nella ghiandola che qualche volta possono risultare dannose (per esempio per un eventuale allattamento).
Il taglio nel cavo ascellare consente innanzitutto di non avere alcun tipo di cicatrice sul seno (la cicatrice dell’ascella nella maggior parte dei casi diventa praticamente invisibile) permette l’introduzione della maggior parte delle protesi (rotonde o anatomiche), l’intervento viene completato da una parte in endoscopia che consente un perfetto controllo della tasca che ospiterà la protesi, la ghiandola mammaria non viene minimamente intaccata e le sue funzioni ed il suo trofismo si mantengono intatti.
Esiste anche un’accesso attraverso l’ombelico che però è praticabile solo utilizzando protesi riempite di soluzione fisiologica che tuttavia si adoperano rarissimamente in Italia.

Preparazione

Durante le visite preoperatorie vengono affrontate tutte le questioni riguardanti l’intervento (condizioni dei tessuti, disponibilità di grasso da trasferire ecc.)
Si devono eseguire degli esami del sangue e delle urine e un elettrocardiogramma (ECG) in vista dell’intervento e dell’anestesia. Viene eseguita una visita da parte dell’anestesista che farà le sue prescrizioni circa il digiuno preoperatorio ed eventuali altre preparazioni. E’ consigliata un’accurata depilazione il giorno prima dell’intervento.

PREPARAZIONE PREOPERATORIA

Durante la visite preoparatorie vengono affrontati tutte le questioni riguardanti l’intervento dedicando il tempo necessario a realizzare quella complicità e quella collaborazione fra paziente e chirurgo necessaria per ottenere un risultato di piena soddisfazione.
Si devono eseguire degli esami del sangue, delle urine, un elettrocardiogramma (ECG) ed una radiografia del torace in vista dell’anestesia; è consigliato eseguire una visita dal proprio ginecologo o una mammografia per sincerarsi delle condizioni cliniche del seno.
Viene eseguita una vista da parte dell’anestesista che farà le raccomandazioni circa il digiuno preoperatorio ed eventuali altre preparazioni. E’ consigliata un’accurata depilazione il giorno prima dell’intervento, in particolare se è prevista l’incisione ascellare.

IL GIORNO DELL'OPERAZIONE

E’ consigliabile recarsi in Clinica con indumenti comodi e soprattutto indossare una camicia o una maglia aperte sul davanti in modo da non avere difficoltà a vestirsi alla dimissione.
Non truccarsi e soprattutto non avere smalto sulle unghie (impedirebbe il corretto funzionamento dell’apparecchio che misura la quantità di ossigeno nel sangue). Non portare oggetti metallici indosso quando si va in sala operatoria. Dopo l’intervento la paziente sarà medicata con una fasciatura sul seno ed avrà dei drenaggi per allontanare le piccole quantità di sangue che dovessero raccogliersi attorno alla protesi (soprattutto allo scopo di ridurre la probabilità di formazione di una capsula che potrebbe indurire il seno nei mesi successivi).
Alla paziente verrà applicata una speciale medicazione refrigerante e verranno somministrati un antibiotico e degli antidolorifici per via endovenosa.

IL GIORNO DOPO L’INTERVENTO

La mattina successiva all’operazione viene rinnovata la medicazione, nella maggior parte dei casi vengono rimossi i drenaggi e la paziente indossa un reggiseno modellante che dovrà mantenere giorno e notte per la prima settimana. La paziente viene dimessa dalla Clinica e resterà a riposo a casa evitando ogni sforzo con le braccia ed assumendo la terapia antibiotica ed antidolorifica prescritta. Sono consigliate brevi passeggiate anche all’interno dell’abitazione.

ATTIVITA’ NEL PERIODO POST OPERATORIO

Dopo 3 o 4 giorni vi sarà una visita di controllo ib cui si valuterà l’evoluzione della convalescenza e la cicatrizzazione delle ferite. Dopo una settimana si rimuovono i punti di sutura. Dato la paziente potrà fare la doccia e riprender gradatamente le sue normali attività. A dieci giorni dall’operazione potrà riprendere a guidare l’automobile. Entro un mese si ha normalmente un completo recupero con la possibilità di riprendere anche le attività sportive impegnative.

ALLA FINE DELLA CONVALESCENZA

Dopo un mese la ripresa delle attività è completa, a volte occorre ancora qualche tempo per poter dormire a pancia in giù ma per il resto non vi sono limitazioni compresa la possibilità di esposizione al sole o ai raggi UVA che potrà avvenire anche dopo venti giorni per le pazienti operate attraverso la via ascellare perché non presentano cicatrici sul seno, per le altre vie di accesso è preferibile attendere tre mesi prima dell’esposizione al sole senza vestiti. In capo ad un breve periodo le pazienti sentiranno come completamente “loro” il nuovo seno e si abitueranno alle nuove dimensioni al punto da stentare a riconoscersi nelle fotografie preoperatorie.

POSIZIONE DELLE PROTESI

Le protesi mammarie possono essere posizionate immediatamente sotto alla ghiandola oppure sotto al muscolo grande pettorale. A prima vista si direbbe che la posizione corretta è sotto alla ghiandola: è quella che vogliamo aumentare di volume, è quindi giusto posizionare il più superficialmente possibile la protesi per un risultato più naturale.
Questo è vero solo in parte, perché se la donna è magra ed il suo tessuto sottocutaneo è sottile con un seno piccolo la protesi sottoghiandolare rischierebbe di diventare un po’ troppo evidente, a maggior ragione se si adoperano le protesi in gel altamente coesivo. Per cui solo in soggetti con un seno abbastanza largo o comunque con un discreto spessore di tessuto sottocutaneo è indicato l’inserimento delle protesi al di sotto della ghiandola, si deve inoltre trattare di protei di dimensioni contenute perché sennò peserebbero troppo sulla pelle tirandola verso il basso.
Negli altri casi la posizione migliore è quella sotto al muscolo grande pettorale in uno spazio che esiste allo stato virtuale fra il piccolo pettorale ed i grande pettorale. In questo spazio si possono inserire protesi anche di dimensioni importanti che saranno meno evidenti attraverso la pelle che daranno quindi un risultato più naturale nelle donne magre e con seno piccolo, inoltre sarà il muscolo a sostenere in buona parte il peso delle protesi non rendendo obbligatorio l’uso abituale del reggiseno.

PROTESI

Ormai disponiamo di una grandissima varietà di forme di protesi che si possono comunque ricondurre sostanzialmente a due linee: quelle rotonde e quelle a goccia o anatomiche. Per ognuno di questi tipi esistono numerose varianti che riguardano la proiezione, il diametro della base e la consistenza del gel.
Esiste sicuramente la protesi adatta ad ottenere il risultato che ogni paziente desidera, si tratta solo di avere un approfondito colloquio preoperatorio col chirurgo in modo da scegliere la soluzione più adatta per ciascun caso.